La stanza degli abbracci creata in una Rsa: “Dietro un velo di plastica tanto calore unano”

La stanza degli abbracci creata in una Rsa: “Dietro un velo di plastica tanto calore unano”
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Una stanza degli abbracci nelle case di riposo per anziani: “Gli anziani muoiono di solitudine“, “Il contatto umano come cura. Una carezza come medicina. Perché serve anche quello per sconfiggere l’isolamento, la depressione, la paura.“

Una Rsa ha inventato l’apparato che chiude la porta al virus ma non all’affetto. Pochi precedenti a cui ispirarsi, il più riuscito in funzione da luglio in una casa di riposo di Barcellona.

Le “emozioni di un abbraccio”

In concreto la stanza è un unico ambiente separato da uno speciale materiale plastico, morbido e trasparente, attraverso cui è possibile stabilire il contatto fisico – non solo visivo – con i propri familiari. Le due postazioni separate dal muro di plastica, collocate una di fronte all’altra, prendono il nome di “emozioni dell’abbraccio”. Gli abbracci e le strette di mano sono assicurati da speciali guanti inseriti nella parete di plastica nei quali infilare le braccia.

Carezze sigillate, abbracci col filtro. Ma qualcosa passa lo stesso, attraverso la plastica morbida: “Ho sentito il calore delle sue mani”, dice commosso chi l’ha provato.

servizio di LA7 Attualità

L’idea è nata dopo che una Rsa di Castelfranco Veneto, la Domenico Sartor, ha dato vita a un progetto del genere. Da lì la richiesta delle sigle a regione Lombardia di prendere spunto, di replicare. “Importiamo gli abbracci nelle Rsa per vincere lo stato di solitudine e di isolamento in cui versano gli anziani”, si legge nell’appello dei sindacati. “Rimane inopportuno e inaccettabile che le persone anziane ricoverate nelle Residenze sanitarie assistenziali per anziani, soprattutto quelle affette da demenza o Alzheimer, continuino ad essere private della presenza dei familiari e lasciate in totale solitudine”, hanno sottolineato i segretari Federica Trapletti, Emilio Didonè e Serena Bontempelli.“

di PC

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