Napoli, solidarietà all’imprenditore vittima del racket: “Ho fatto arrestare i miei estorsori, ora isolato dal quartiere”

Napoli, solidarietà all’imprenditore vittima del racket: “Ho fatto arrestare i miei estorsori, ora isolato dal quartiere”
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Napoli, solidarietà all’imprenditore vittima del racket. Eduardo apre un bar nel 2015, nel quartiere Sanità, in via Vergini. Nel 2017, la camorra chiede all’imprenditore di pagare il pizzo, Eduardo rifiuta, il bar viene incendiato.

Il giovane non arrende e denuncia gli estorsori, il bar riapre: è la storia di Eduardo, giovane napoletano, che dopo aver combattuto contro la criminalità organizzata si ritrova a fare i conti con l’omertà ed i timori di un quartiere in cui si sente isolato, come riportato sulle pagine di Repubblica.

Nasce così l’iniziativa “un caffè per Eduardo” promossa dal consigliere regionale Borrelli, lo scrittore Maurizio de Giovanni, il noto pasticciere della Sanità “Poppella” e tanti altri che hanno regalato centinaia di “caffè sospesi” al giovane imprenditore napoletano.

“Noi siamo qui perché è necessario mettersi dalla giusta parte della barricata, non può vincere la subcultura” ha commentato Maurizio de Giovanni.

“Abbiamo riaperto perché vogliamo continuare a crederci ma il quartiere ci ha isolato” ha raccontato invece Eduardo.

Di Redazione