“Pristine. Il futuro intatto”, il libro esordio di Terrence Lo Verde: una narrazione attuale sullo sfruttamento delle risorse naturali

“Pristine. Il futuro intatto”, il libro esordio di Terrence Lo Verde: una narrazione attuale sullo sfruttamento delle risorse naturali
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“Pristine. Il futuro intatto” è l’esordio del palermitano Terrence Lo Verde, un libro che ha tutte le carte in regola per far parlar di sé a lungo. Prima tra tutte, la tematica cardine attorno a cui ruota tutta la narrazione, tanto attuale quanto allarmante –  lo sfruttamento delle risorse naturali e il collasso di un mondo che tutti abbiamo sempre visto in questo modo.

Ma che cosa accadrebbe se, come succede al ventinovenne Ian – protagonista indiscusso dell’opera –, un giorno ci svegliassimo e ci rendessimo conto che il mondo non è proprio così come pensavamo fosse?

Ian è un uomo di ventinove anni, ha una vita ormai infelice, ridotto alla condizione di una difficoltosa mobilità a causa di una emiplegia che l’ha colpito dopo la scomparsa della fidanzata, Sofia. Dal giorno in cui i due si sono incontrati, quattro anni e qualche mese prima dell’esordio del romanzo, fino a che Sofia non si ammala di un infausto male, la vita di Ian era decisamente migliore. Un lavoro normale, l’incarico di editor e traduttore letterario per una piccola casa editrice specializzata in horror per adolescenti, una villetta tri-familiare, che alla copia era sembrata un vero affare, circondata da un terreno coltivato a limoni. In più c’è una donna con cui Ian aveva sognato di trascorrere il resto della propria vita, Sofia – che per lui sarà sempre Baby, per una sua smodata passione per Dirty Dancing. Sofia che è la donna più bella con cui Ian abbia mai condiviso i suoi giorni, appassionata pittrice dalle origini orientali, ricercatrice presso un centro sulle malattie autoimmuni del fegato.

Eppure, proprio quando Ian ha tutto e niente vorrebbe che cambiasse, la vita rimescola le carte, fino a perdere Sofia a causa della leucemia. È allora che l’esistenza per Ian perde senso, si fa luogo di sofferenza, calvario senza martirio. Dentro di sé si addossa le colpe per non essere riuscito a interpretare quei piccoli segni che avrebbero potuto destarlo prima che non ci fosse più niente da fare. Così le giornate di Ian si trasformano in estenuanti ore che lo separano dal suo divano, dalla solitudine del suo appartamento, da quelle vecchie lettere scritte dalle mani nivee di Sofia che il protagonista conserva insieme ai suoi diari che si è promesso non leggerà mai. Di Sofia è rimasto tutto, eppure, la sua assenza è un macigno insormontabile, tanto che Ian non smette di sognarla, immerso nei rimpianti e nei sensi di colpa mentre l’ossessione per lo scorrere del tempo (e per non aver saputo sfruttare meglio quei “pochi momenti felici prima che andasse tutto a rotoli”).

In un romanzo in cui più piani narrativi si sovrappongono mescolando allucinazioni, veglia, e disopia, l’ennesimo incontro onirico con Sofia, si conclude in modo scioccante e mette in moto la narrazione. Perché Ian ben presto scoprirà di far parte di un esperimento più grande di lui e che, in realtà, né Sofia né il suo migliore amico Matheo, così come tutto ciò che credeva di sapere – persino il proprio nome – fanno parte di un mondo futuro, dove gli esseri umani hanno tentato di scampare alla più grande estinzione di massa rifugiandosi in comunità organizzate sottoterra, al riparo dal caldo ormai insopportabile e di una Terra deprecata, impoverita, ormai ridotta a posto inabitabile e sterile.

In appena duecento pagine, Terrence Lo Verde porta sulla carta una storia sci-fi ambientata nel futuro, un futuro preoccupante, dove gli esseri umani non hanno più bisogno di nascere, né di vivere o innamorarsi, invece vengono concepiti e tenuti in vita in una sorta di liquido amniotico che li protegge dal mondo e che, come la più avanzata delle tecnologie ancora mai testate, tramite algoritmi e calcoli è in grado di costruire nella testa delle persone vite perfette prive di dolore e sofferenze.

È un mondo nuovo quello di “Pristine”, il futuro immaginato da Terrence Lo Verde. Un mondo dove non esistono più gli allevamenti, dove ogni cibo, ogni esigenza o necessità, è soddisfatta in maniera artificiale e a impatto zero. Quello narrato in “Pristine” potrebbe essere il futuro che ci attende, oppure l’ipotesi di Lo Verde è estremamente fantasiosa: ciò che è certo è che la storia raccontata in queste pagine presenta una tematica fondamentale ai nostri giorni, un enorme problema davanti a cui cominciamo a preoccuparci, ma non abbastanza da fare qualcosa per invertire la rotta.

Titolo: Pristine. Il futuro intatto

Autore: Terrence Lo Verde

Pagine: 205

Genere: Sci-fi Link al volume

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di Redazione

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