Intimidazioni e violenza nel Nord di Napoli: il caso Chiariello e Patriciello
La lotta per contrastare la criminalità organizzata nel territorio dell’hinterland a nord di Napoli ha assunto contorni sempre più drammatici, evidenziati dalle recenti vicende che coinvolgono il Comandante della Polizia Municipale Biagio Chiariello e il parroco di Caivano Don Maurizio Patriciello.
Secondo le indagini condotte dai carabinieri di Giugliano in Campania e Arzano, coordinate dalla DDA di Napoli, emerge chiaramente una serie di intimidazioni e atti violenti orchestrati dalla camorra contro coloro che si oppongono al “sistema” criminale. Tale sistema, definizione data alla stessa camorra, è responsabile non solo del perpetuarsi del degrado del territorio, ma anche dell’intimidazione e della violenza contro chiunque osi contrastarlo.
Biagio Chiariello, capo della Polizia Municipale di Arzano, è stato oggetto di minacce e atti intimidatori diretti a scoraggiarlo dal suo impegno nel contrastare la criminalità organizzata. La sua attività investigativa, che ha compreso interventi significativi contro le occupazioni abusive e controlli serrati sulle licenze edilizie e commerciali, lo ha reso un bersaglio della malavita locale. Non solo le sue azioni hanno destato l’attenzione della camorra, ma anche il suo impegno nel promuovere la legalità e contrastare le attività illegali ha suscitato la loro reazione violenta.
Anche Don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano, ha subito atti intimidatori volti a neutralizzarne l’opposizione al sistema criminale. La detonazione di una bomba davanti al cancello della Chiesa San Paolo Apostolo, avvenuta nella notte tra il 12 e il 13 marzo 2022, è solo uno degli episodi che evidenziano la ferocia con cui la camorra cerca di zittire coloro che si ergono a difesa della legalità e della comunità.
Le recenti azioni compiute contro Chiariello e Patriciello non sono episodi isolati, ma fanno parte di una più ampia faida tra famiglie malavitose, come quella capeggiata da Giuseppe Monfregolo, e gruppi criminali locali, come quello guidato da Pasquale Cristiano e Vincenzo Mormile. Questa faida ha avuto inizio con l’omicidio di Salvatore Petrillo, avvenuto il 24 novembre 2021 davanti al Roxy Bar di Arzano.
È imperativo che le autorità competenti, il Ministero dell’Interno e le forze dell’ordine, prendano misure concrete per proteggere coloro che si battono per la legalità e la sicurezza dei cittadini. La revoca inspiegabile della scorta a Chiariello rappresenta un grave errore che deve essere corretto al più presto. È necessario un intervento deciso per contrastare l’azione criminale e garantire un futuro di pace e sicurezza per l’intera comunità del Nord di Napoli.
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