Napoli, non si ripete il prodigio di San Gennaro: “Il sangue è solido”

Napoli, non si ripete il prodigio di San Gennaro: “Il sangue è solido”
Condividi l'articolo.

Il sangue di San Gennaro non si è sciolto. Oggi nel Duomo di Napoli si celebra il terzo appuntamento con il prodigio della liquefazione del sangue del Santo Patrono, in occasione della Festa del Patrocinio del 16 dicembre, in memoria dello scampato pericolo di Napoli dalla disastrosa eruzione del Vesuvio nel 1631, quando il sangue si sciolse e il magma miracolosamente si fermò evitando di invadere la città.

Quest’anno le celebrazioni non si svolgono come vuole la tradizione nella Cappella del Tesoro di San Gennaro, ma sull’altare maggiore della Cattedrale nel rispetto delle norme anti-Covid. Alle 9 l’abate della Cappella di San Gennaro, monsignor De Gregorio, ha preso dalla cassaforte della Cappella la teca con il sangue del Santo Patrono portandola sull’altare maggiore del Duomo per la celebrazione della messa.

Il sangue è ancora solido: per il momento niente miracolo

Alle 9 l’abate della Cappella di San Gennaro, monsignor De Gregorio, ha preso dalla cassaforte della Cappella la teca con il sangue del Santo Patrono portandola sull’altare maggiore del Duomo per la celebrazione della messa. La teca è stata riportata nella Cappella alle 12 per essere ripresa nuovamente alle 16.30. Le preghiere sono tuttora in corso.

Il sangue al momento è ancora solido: per il momento niente miracolo

Proseguono nella Cattedrale le preghiere dei fedeli che sperano nell’annuncio dell’avvenuto miracolo.

Alle 18.30 sarà celebrata un’altra messa alla presenza dell’Arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, durante la quale i fedeli sperano che sia dato loro e alla città tutta l’annuncio dell’avvenuto miracolo

Miracolo di San Gennaro, cosa è accaduto quando il sangue non si è sciolto

Quando il sangue di San Gennaro non si scioglie non è un buon segno.

Il prodigio non si è verificato, ad esempio, nel settembre del 1939, in corrispondenza con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, nel settembre nel 1940 quando l’Italia entra in guerra.

La stessa cosa era accaduta nel settembre del 1943, data dell’occupazione nazista, nel settembre del 1973, periodo della diffusione del colera a Napoli.

Il prodigio non si ripete, ancora, nel settembre del 1980, anno il drammatico terremoto che devastò l’Irpinia,  nel dicembre del 2016,anno del terremoto ad Ischia e dei  numerosi incendi sul Vesuvio.

di Pasquale Crespa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *