La prevenzione è “donna” grazie al festival della salute e del benessere femminile

La prevenzione è “donna” grazie al festival della salute e del benessere femminile
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di Sara Ramondino

Quattro giorni all’insegna della salute e della prevenzione quelle iniziate mercoledì 30 giugno e terminate sabato 3 luglio a Napoli.

La Cattedra Unesco dell’Università Federico II di Napoli denominata “Educazione alla Salute e allo Sviluppo Sostenibile” ha presentato l’iniziativa “DONNE, il Festival della Salute e del Benessere Femminile“, con svariati percorsi che hanno abbracciato numerose sfere della medicina. Una buona parte del lungomare di via Caracciolo in questi giorni si è tinto di rosso – il colore-simbolo dell’evento e del manifesto che lo ha rappresentato – con numerosi stand dove ogni donna che ha preso parte al Festival ha potuto effettuare visite di controllo gratuite di vario tipo. 

L’iniziativa si è svolta grazie anche alla collaborazione di “New Penta Srl“, azienda italiana leader nella gestione del peso e nella lotta al sovrappeso, all’obesità e a tutte le patologie che ne conseguono; punto di riferimento per tutti gli operatori sanitari che operano nel settore. Non è mancata anche la visita del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha reso omaggio all’evento con la sua presenza.

Ogni percorso medico proposto al Festival è stato inaugurato con nomi di divinità greche, quasi a riecheggiare la sacralità della vita della donna, consacrandola al giorno d’oggi attraverso la tutela della salute. 

Per esempio, il “Percorso Borea” ha riguardato l’ambito cardiometabolico in cui le partecipanti hanno potuto sottoporsi a visite cardiologiche, alla misurazione della glicemia capillare, del fondo oculare, fare Elettrocardiogramma ed Ecodoppler.

Nel “Percorso Eos” – che prende nome dalla divinità greca dell’aurora e dell’alba – si è posto come obiettivo la prevenzione oncologica attraverso visite dermatologiche con nevoscopia, ecografie al seno, mammografie, visite ginecologiche e endocrinologiche.

Lo stand di “Estia” – dal nome della dea della casa e del focolare – è stato interamente dedicato, invece, alle donne al di sopra dei 65 anni di età con percorsi incentrati su visite geriatriche e ortopediche, impedenzometrie e ultrasonometrie del calcagno.

Non è mancato un percorso medico dedicato alle bambine al di sotto dei 14 anni; nel “Percorso Ebe“, infatti, queste hanno potuto effettuare visite allergologiche, gastroenterologiche, neurologiche e ricevere info utili sulle vaccinazioni e la prevenzione di malattie rare.

Controlli su base neurologica sono stati compiuti grazie al “Percorso Minerva” con visite cliniche per lo screening dell’emicrania, del declino cognitivo, della depressione e della sclerosi multipla.

Un’area è stata ritagliata anche per la medicina estetica con il “Percorso Afrodite” con visite cliniche e suggerimenti per contrastare l’invecchiamento cutaneo e la ritenzione idrica.

Ed, in ultimis, in tema con la pandemia da Covid-19, con il “Percorso Artemide” si è organizzata una sezione dedicata alle malattie infettive con screening per la diagnosi del Sars-CoV-2, dell’HIV e del HPV attraverso test rapidi. Uno stand è stato adibito anche per le analisi dell’emocromo completo e delle urine, i cui risultati si sarebbero ricevuti un paio di giorni dopo direttamente sul proprio numero di cellulare o e-mail.

La sfera della medicina in questa occasione ha avuto l’opportunità di incontrare anche la cornice paesaggistica del Golfo di Napoli, location non a caso scelta per l’evento, con l’intento di valorizzare la città partenopea non solo da un punto di vista sanitario ma anche culturale e territoriale.

Per questa ragione si può affermare in modo chiaro e conciso che si sia trattato di un vero e proprio ‘Festival’ a tutti gli effetti, dove la prevenzione ha abbracciato l’intrattenimento e la promozione culturale e artistica. Lo “show cooking” è stato uno delle manifestazioni più significative, perché la salute parte dalla buona tavola ed è in cucina che si impara a selezionare gli ingredienti e ad assemblarli per poi convertirli in nutrienti prelibatezze.

Buon cibo, giusta attività fisica e visite di controllo costituiscono l’ “abc” di una vita sana e soddisfacente, sia nel corpo che nella mente. Giornate come queste di sicuro saranno da ripetersi per chi non ha avuto l’opportunità di partecipare. La salute è un dono ed è soprattutto un diritto e come comunità sta a tutti quanti noi preservarla, con una corretta campagna di comunicazione e un sano stile di vita.

Redazione

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