Suicida imprenditore dello spettacolo: da un anno senza lavoro. Aveva 41 anni

Suicida imprenditore dello spettacolo: da un anno senza lavoro. Aveva 41 anni
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Omar Rizzato, 41 anni, titolare della Hubble Eventi, service specializzato nell’allestimento di impianti luci per concerti, grandi eventi, allestimenti fieristici, sfilate di moda, si è suicidato nella sede della sua azienda, di Cinto Euganeo, in provincia di Padova.

L’imprenditore non lascia nessun biglietto per motivare quel gesto estremo.

Oggi però il fratello Ermes, anch’egli titolare di un service per spettacoli ed eventi, rivela che Omar stava affrontando un periodo difficile.

Rizzato con la sua attività era fermo da un anno: con la pandemia non si sono quasi più tenute feste, concerti e anche l’attività fieristica che lo portava pure all’estero, si è bloccata, come riporta il Mattino di Padova.

“È un brutto periodo per molti, soprattutto ci sentiamo abbandonati

    “È un brutto periodo per molti, soprattutto ci sentiamo abbandonati a noi stessi – racconta Ermes – e di questo mio fratello Omar era molto preoccupato.

Amava il suo lavoro, era un vero professionista, affidabile e stimato, aveva un cuore grande e generoso. Ma si è trovato ad affrontare anche dei problemi di carattere personale nel periodo più difficile anche sul fronte lavorativo.

Però stavamo cercando di uscirne insieme, di trovare il modo di superare anche questa fase difficile e di prepararci alla ripresa che prima o dopo ci sarà.

Martedì scorso ci eravamo visti e avevamo parlato di unire le forze per affrontare questo periodo e uscirne nel miglior modo possibile, cercando di limitare i danni e ridurre le spese per proteggere le nostre aziende e i nostri collaboratori. Non potevo immaginare che sarebbe finita così”.

Dispiaciuto per non poter dare lavoro ai ragazzi delle cooperative

 L’imprenditore era noto e stimato per il suo lavoro in tutto il Veneto e oltre. Alla fine dello scorso maggio aveva raccontato in una intervista allo stesso quotidiano locale di aver ottenuto un prestito agevolato che gli permetteva una certa autonomia fino alla fine dell’anno.

 “Dalle banche abbiamo avuto un aiuto – aggiunge il fratello – ma in seguito sono mancati gli interventi strutturali efficaci per affrontare altri mesi di inattività, per tutelare le nostre imprese e avere sufficiente liquidità.

Omar non aveva dipendenti né importanti esposizioni finanziarie ma era dispiaciuto per non poter dare lavoro ai ragazzi delle cooperative che collaboravano con lui”.

di PC

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