Si chiamava Vittorio Iacovacci il carabiniere ucciso nell’attacco in Congo

Si chiamava Vittorio Iacovacci il carabiniere ucciso nell’attacco in Congo
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Aveva 30 anni e si doveva sposare in estate

Si chiamava Vittorio Iacovacci il carabiniere ucciso nell’attacco in Congo contro un convoglio delle Nazioni Unite dove ha perso la vita anche l’ambasciatore italiano.

Aveva 30 anni, era originario di Sonnino, in provincia di Latina.

Il militare dell’Arma era in forze al XIII Reggimento «Friuli Venezia Giulia», di stanza a Gorizia, e si era specializzato proprio come addetto alla protezione e scorta di personale sensibile.

In precedenza aveva prestato servizio anche nella Folgore.

A marzo avrebbe concluso la sua missione nel paese africano e sarebbe rientrato in Italia. Era fidanzato e stava programmando le nozze per questa estate.

A recarsi nell’abitazione della famiglia per comunicare la triste notizia sono stati il comandante della compagnia dei carabinieri di Terracina, Francesco Vivona, e il comandante della stazione di Sonnino, Gaetano Borrelli.

Quando rientrava dalle missioni all’estero non mancava occasione per passare a trovare per un saluto i colleghi della locale stazione.

Il Presidente del Consiglio

Mario Draghi, Presidente del Consiglio, ha “espresso profondo cordoglio del Governo e suo per la tragica morte di Luca Attanasio, Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo, e di Vittorio Iacovacci, appuntato dei Carabinieri che lo accompagnava a bordo di un convoglio a Goma”.

Il Governo “si stringe ai familiari, ai colleghi della Farnesina e dell’Arma dei Carabinieri. La Presidenza del Consiglio segue con la massima attenzione gli sviluppi in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri”.

Il sindaco di Sonnino Luciano De Angelis

“La comunità di Sonnino è sgomenta per questa giovane e tragica perdita. Proclameremo il lutto cittadino”: così il sindaco di Sonnino, Luciano De Angelis. “Era andato a portare la pace ed è stato ucciso, ci stringiamo attorno alla famiglia”.

di PC

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