Napoli, occupata l’Accademia di Belle Arti. Gli studenti: restituire l’accademia alla collettività

Napoli, occupata l’Accademia di Belle Arti. Gli studenti: restituire l’accademia alla collettività
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Riteniamo sia fondamentale garantire una formazione adeguata, dignitosa e libera da molestie e abusi di potere, nella tutela dei diritti di tutte le studentesse e gli studenti.La relazione é la più alta forma di resistenza e affermiamo con forza che l’arte é un bene essenziale

Comunicato stampa

Nella giornata del 23 febbraio 2021 il collettivo ABANA ha deciso di restituire l’accademia alla collettività, dopo un anno di silenzio e abbandono da parte delle istituzioni.

Ci siamo uniti alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo perché crediamo che tutte le lotte vadano sostenute, in modo trasversale e interstiziale

Al direttore e al presidente in carica abbiamo richiesto un tavolo di discussione con delle proposte.

Riteniamo sia fondamentale garantire una formazione adeguata, dignitosa e libera da molestie e abusi di potere, nella tutela dei diritti di tutte le studentesse e gli studenti.

La relazione é la più alta forma di resistenza e affermiamo con forza che l’arte é un bene essenziale

Due giorni dopo l’occupazione, il consiglio accademico si è riunito per discutere le nostre richieste ma le uniche risposte dateci fin ora sono state repressione e minacce di provvedimenti penali da parte della digos.

In un clima sempre più violento in cui i diritti di tutte e tutti vengono violati chiediamo:

– L’apertura del cortile e di tutte le aule dell’accademia, per garantire il diritto allo studio, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. Distanziamento fisico sì, sociale no!

– Un’aula autogestita e attraversabile in sicurezza da tutte e tutti (sempre nel pieno rispetto di tutte le norme sanitarie vigenti). L’aula 206 che è stata testimone di numerosi abusi e molestie non sarà più un luogo da temere ma un luogo di aggregazione.

– La messa a disposizione di aule studio all’interno dell’Accademia e non nelle strutture esterne attualmente inagibili. Ci viene raccontata da anni la favola per cui l’Accademia presto avrà nuove strutture, ma noi non ci crediamo più, vogliamo risposte concrete e celeri.

– Apertura della biblioteca dalle 9:00 alle 18:00 usufruibile dal lunedì al sabato.

– I calendari degli appelli devono essere forniti con trenta giorni di anticipo per garantire la possibilità di sostenere adeguatamente gli esami.

– Più di un appello per ogni sessione d’esame.

– Creare un piano, affinché ci siano presto nuove assunzioni, per alleggerire il carico di lavoro del personale presente.

– Immediata revoca delle more e ridimensionamento delle tasse.

– Uno sportello di ascolto autogestito affinché non ci siano più abusi in Accademia.

– La carta dei diritti dello studente deve essere proposta e discussa dagli studenti stessi.

– Visto che l’Accademia è un bene culturale e pubblico, richiediamo che non sia adibito a parcheggio e che tutto il cortile sia a completa disposizione.

Vogliamo un tavolo di confronto con la presidenza, la direzione e il consiglio accademico, ma non abbiamo intenzione di disoccupare prima che le nostre richieste siano accolte.

Questa occupazione non si limita all’ Accademia.

La cultura si esprime in luoghi come teatri, cinema, scuole, università, musei e in tutti i luoghi attualmente chiusi, quindi ci esponiamo a nome di tutte e tutti per la rivendicazione degli spazi negati.

Per questi motivi domani saremo al fianco della famiglia di Ugo Russo a un anno della sua morte, per richiedere a gran voce Verità e Giustizia per il suo omicidio dopo tanto silenzio.

Ci hanno fatto credere di essere singole gocce ma insieme le gocce diventano tempesta, simbolo di cambiamento storico sociale e politico.

Ringraziamo chi ci sta sostenendo e invitiamo studenti, docenti e chiunque voglia partecipare a diffondere la nostra causa.

Un ringraziamento speciale lo rivolgiamo al quartiere, che ci ha appoggiato dal primo giorno.

Il futuro è nelle mani di chi condivide una visione.

di Redazione

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