Infanzia italiana e rapporto genitori figli nel libro di Spena
Tra saponate eroiche, banane rubate e schiaffi educativi: Sono cambiati i ifigli o i genitori?
di Daniela Marra
Esiste un’Italia che non appare nei documentari patinati o nei ricordi ben educati, un’Italia che ancora odora di dopobarba alla menta, di asfalto spaccato dal sole e di un’infanzia che non chiedeva permesso per essere vissuta.
Con il ritmo da cronaca affettuosa, fatta di barbiere e Supersantos, invece che di algoritmi e schermi touch, Raffaele Spena ci consegna un ritorno a un mondo minore, un microcosmo che si fa epopea domestica, dove le piccole cose vibrano segretamente, e il dolore insieme al sorriso convivono come due fratelli che litigano senza smettere mai di cercarsi.
In Sono cambiati i figli o i genitori?, emerge un sentimento che appartiene al tempo sottile, un tempo-soglia, dove l’infanzia, già povera di sé, tenta di diventare mondo. Raffaele Spena ci dona questa soglia come un quaderno consumato, piegato nelle tasche di un bambino che corre, eppure fiero di ogni ferita.
La sua scrittura che alternata vignette che sembrano fotografie sbiadite e compendi finali ai capitoli, come piccole luci che si accendono dopo il racconto, ha l’architettura di una casa meridionale con le sue stanze piccole, i passaggi stretti, e le improvvise aperture di cielo.
Così nel negozio di Papà Mimì tutto è sospeso: l’odore della saponata, il vapore dei caffè portati con mani troppo piccole, il brusio degli uomini che parlano fra loro come se la vita fosse un mazzo di carte sempre da rimescolare.
Lelluccio si muove lì dentro come un essere quasi invisibile, eppure centrale, il bambino-custode di un mondo che non sa di essere al tramonto. Dimostrazione che sono soprattutto le piccole cose, anche le più povere, ad avere un segreto.
E nelle vignette ai margini dei capitoli, quelle che interrompono il flusso narrativo come apparizioni, il segreto è la tenerezza tragica degli oggetti: lo scannetto, il pennello da barba, la banana rubata, reliquie di un dolore che il tempo non ha consumato, ma trasformato in luce obliqua.
I capitoli del libro sono brevi come fiati trattenuti. Poi il compendio, che non è un riassunto, ma un ritorno, riporta alla superficie ciò che nel racconto è rimasto sommerso: la morale involontaria, la frase che nessuno disse ma che il cuore ricordò.
Ogni compendio è un luogo di chiarore, una piccola finestra da cui si rivede la scena con occhi più maturi, più feriti, talvolta più misericordiosi.
Questa alternanza di racconto e riflessione, immagine e voce, composita e fragile, crea una struttura che non procede in linea retta: avanza come un bambino che cammina su un marciapiede rotto, saltando fra un gradino e l’altro, in un equilibrio sempre miracolosamente ritrovato.
Le rivelazioni non sono mai scontate. Ecco che Totonno ’o buffone ruba la banana a Lelluccio.
Un gesto così minimo da sembrare buffo, che nasconde un’epifania crudele: la scoperta che il mondo può essere ingiusto senza motivo, che la fame sa essere umiliazione e che la rabbia dei bambini non ha parole per difendersi.
Guerre per le polpette, schiaffi che oggi chiameremmo insopportabili, vestiti ereditati che frusciano come parole non dette… Tutto nel libro vive come il residuo di un’epoca che non sapeva di essere dura e che forse per questo era così viva.
Nulla viene abbellito, e tuttavia brilla di una pietà luminosa, quella che solo i ricordi restituiti senza rancore sanno avere.
“Sono cambiati i figli o i genitori?” è un libro che fa ridere, commuovere e soprattutto ricordare un tempo in cui tutto era più duro, più storto, ma anche più pieno. E chiede attenzione, come si dovrebbe ascoltare un bambino che racconta la sua storia con una serietà da adulto.
E alla fine, quando si richiude il libro, resta una sensazione precisa, ossia che ogni infanzia sia un luogo in cui si entra solo dopo averlo perduto. Non importa se c’erano saponate eroiche o banane rubate, Supersantos o terremoti, ciò che importa è la traiettoria segreta che, come un filo d’acqua, collega quel bambino a chi siamo diventati.
Il merito di Spena sta in fin dei conti nell’aver capito che non si tratta di rifare il passato, né di condannarlo, ma di riconoscere le sue forme residue, quelle che continuano ad abitarci.
Le sue pagine funzionano come certe stanze della memoria, sembrano piccole, quasi irrilevanti, e poi all’improvviso si dilatano, aprono uno spiraglio su ciò che non pensavamo di ricordare.
E allora la vera domanda non è più se il mondo sia cambiato, né se l’infanzia di oggi sia migliore o peggiore.
La domanda, più silenziosa e più urgente, è questa: quale parte di quel bambino continua a parlarci, anche adesso, in mezzo al rumore degli anni?
Una parte che non abbiamo saputo proteggere abbastanza, forse. O che, come accade con le cose più fragili, abbiamo salvato senza accorgercene.
Ed è in quel piccolo nucleo sopravvissuto, una voce, un gesto, un odore di dopobarba, che il libro di Spena trova la sua forza più onesta e autentica, ricordarci che il passato non torna, ma continua ad abitarci.
Riproduzione riservata©Copyright PressNews
#pope #papa #papafrancesco #bergohlio #TiScrivoPercheTiHoLetto #Rubrica #conclave #blitz #camorra #167 #casepopolari #arzano #forzedellordine #carabinieri #acerra #cronaca #pressnews #minacce #biagiochiariello #scorta #polizialocale #167 #prefettura #comitatoanticamorra #procuradellarepubblica #napolinord #polizia #pressnews0 #pc #perte #virale #cronacacolcale #googlenews #sistemacamorristico #differenziata #PinoDaniele #rifiuti #p #MirellaArmieroasqualecrespa #Maradona #D10S #ispettoratodellavoro #cantieri #mortebianca #arzanonotizie #sport #noicisiamo #associazione #eventi #iniziative #solidarietà #webnotizie #googlenews #ultimenotizie #notiziearzano #noipossiamo #commissariato #Frattamaggiore #167Arzano #clan #abbandonorifiuti #sacchettoselvaggio #autorubata #auto #furtoauto #pentito #casepopolari #viatavernola #boss #vvff #polizia #carabinieri #crollo #scuola #scuolabus #alimenti #donazioni #commercioabusivo #elezionieuropee #rissa #guardiagiurata #furtoauto #musica #fiatpanda #Sanremo #Sanremo2025 #dumping #rifiutispeciali #rifiutipericolosi #incidentemortale #Trump #Biden #America #Pennsylvania #attentato #elezioni #usa #mondo #FaunaSelvatica #Solidarietà #prevenzioneincendi #guardiadifinanza #carabinieri #Inquinamento #PoliziaMunicipale #Ambiente #Sicurezza #Sequestri #invadili #Natale #capodanno #2025 #musica #recensioni #libridaleggere #ricetta #ricettaelettronica #concorsoletterario #labirinti #museopossibile #carnevale #Sorrento #JamesSensese #Casoria #MovidaSicura #PoliziaLocale #Esercito #stradesicure #Carabinieri #SicurezzaUrbana #Decoro #Legalità #ParcoVerde #Miano #Capodimonte #DonPatriciello #Sorrento #TorreAnnunziata #Commissioni #SerieA #SSCNapoli #StadioMaradona #PoliziaProvinciale #Caserta #FrancescoEmilioBorrelli #Casoria #suicidio #CarmelaCipro #raccoltadifferenziata #RaffaeleSpena #genitori #figli

