Il rito della chiusura della bara di Papa Francesco

Il rito della chiusura della bara di Papa Francesco
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di Redazione

La Basilica di San Pietro si è riempita di silenzio solenne mentre il rito della chiusura della bara di Papa Francesco ha preso forma. Il cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, ha guidato la cerimonia, avvolta da una profonda spiritualità e da gesti carichi di significato.

La cerimonia prende vita

All’inizio, il volto del Pontefice viene delicatamente coperto da un velo di seta bianca, segno del passaggio alla vita eterna. Poi, i suoi collaboratori inseriscono nella bara alcuni simboli essenziali: una borsa con le monete del suo pontificato, le medaglie commemorative, e soprattutto il Rogito, un documento che racconta i momenti salienti del suo papato.

A differenza dei suoi predecessori, Papa Francesco ha voluto semplificare il rito, scegliendo una bara unica in legno, rivestita di zinco, e rinunciando alla tradizionale sequenza di tre casse in cipresso, piombo e rovere. Questo gesto riflette la sua visione di umiltà e vicinanza ai fedeli, un tratto distintivo del suo pontificato.

L’ultimo saluto

Mentre la bara viene sigillata, i cardinali e i membri del Capitolo Vaticano si raccolgono in preghiera, accompagnati dai segretari del Papa e da alcuni suoi familiari. La cerimonia si conclude in un clima di intensa spiritualità, lasciando spazio alla veglia notturna, durante la quale la comunità ecclesiastica continua a rendere omaggio al Pontefice.

Questo momento rappresenta non solo l’ultimo saluto a Papa Francesco, ma anche la chiusura di un capitolo fondamentale della Chiesa cattolica. Con la sua sepoltura, il mondo riflette sulla sua eredità fatta di umiltà, fede e impegno sociale.

La cerimonia si è svolta nel cuore della Chiesa, ma il suo significato raggiunge ogni angolo del mondo.


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