Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Palazzo Chigi si illumina di rosso. Meloni: “le donne non sempre denunciano”

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Palazzo Chigi si illumina di rosso. Meloni: “le donne non sempre denunciano”
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“O vase azzeccusiello”: la poesia denuncia della scrittrice Marianna Scagliola

La sede del Governo resterà illuminata fino a stasera, 25 novembre, con il colore simbolo del giorno dedicato alla memoria delle donne che hanno perso la vita per mano di un uomo.

Sulle mura proiettati i nomi delle vittime nell’ultimo anno. L’iniziativa è stata chiamata “Illuminiamole”

Infatti, dalle 18.00 di ieri 24 novembre fino a tutt’oggi 25 novembre, Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, Palazzo Chigi resterà illuminato di rosso.

Sulla facciata compaiono i nomi di 104 donne che sono state uccise nell’ultimo anno. Oggi intanto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta alla presentazione della relazione della commissione d’inchiesta sul femminicidio in Senato.

Le donne non sempre denunciano” afferma la presidente Meloni

“Purtroppo, anche in Italia il quadro rimane preoccupante e impone da parte delle Istituzioni la massima attenzione. Il femminicidio è il gesto finale della violenza sulle donne. È la forma estrema della violenza più brutale, e più evidente, quella fisica, che ha molti possibili modi di esercitarsi: dalle minacce alla persecuzione, dai maltrattamenti agli stupri”. Queste le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un videomessaggio inviato all’incontro ‘Non più sole – La drammatica attualità della violenza contro le donne’ in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le donne non sempre denunciano – osserva la premier -, perché sono ricattate dalla presenza dei figli, perché non sono autonome economicamente, perché hanno paura, perché si illudono che l’uomo cambierà, perché c’è di mezzo un rapporto affettivo, perché si credono deboli o perché si sentono sole. Maltrattamenti fisici, limitazioni nell’abbigliamento, divieto di andare a scuola, imposizione di matrimoni non voluti, abusi e omicidi vengono giustificati dagli autori perché ritenuti conformi alla religione o alla cultura del Paese di origine. Un assunto inaccettabile – sottolinea la Meloni – perché nessuna cultura può definirsi tale se contempla la violenza sulle donne: è un concetto che non dobbiamo aver paura di ribadire con forza. Così come dobbiamo sostenere il desiderio di libertà e le battaglie che, in alcune Nazioni, dall’Afghanistan all’Iran le donne stanno portando avanti con coraggio e determinazione e per rivendicare il proprio ruolo nella società“.


“O vase azzeccusiello”: la poesia denuncia della scrittrice Marianna Scagliola

Nel giorno della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la scrittrice Marianna Scagliola, reduce dal grande successo del suo primo romanzo “Una famiglia allargata, cane compreso” (Edizioni Graus), ci regala una poesia in vernacolo che vuole essere una “denuncia “in versi, perfettamente in tema con il messaggio espresso della presidente Meloni: “Le donne non sempre denunciano”


La violenza viaggia in rete

E’ da tener presente che il fenomeno sociale della violenza contro le donne negli ultimi dieci anni si è modificato ampliando il suo raggio d’azione al mondo digitale e del web. Questo nuovo modo di usare violenza ha diverse sfaccettature che vanno dalle minacce di violenza sessuale, alla diffusione di immagini o video privati, hatespeech, giochi e chat più o meno private che inneggiano allo stupro, stalking e cyberstalking, azioni tutte che hanno la conseguenza di produrre effetti distruttivi nel mondo offline delle vittime.

Nel mondo virtuale si riproducono infatti le relazioni di potere esistenti nel mondo reale, duplicando in forma amplificata la discriminazione esistente nella realtà. In questa direzione allora deve muoversi il Governo, incoraggiando e investendo maggiormente nel settore privato, delle tecnologie, dell’informazione e della comunicazione allo scopo di fissare linee guida concretamente efficaci per la prevenzione della violenza contro le donne.

Le donne sono il pilastro della società, non è un semplice modo di dire, hanno le capacità necessarie a poter accompagnare il Paese verso un futuro migliore, più equo; l’Italia deve necessariamente investire in attività a sostegno e cura verso le donne, in una gestione integrata delle politiche di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, dal momento che non farlo significa sul lungo termine, apportare alla società enormi danni economici e culturali.

di PC

1522 numero antiviolenza femminile

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