Maltempo a Napoli, crolla l’arco borbonico

Maltempo a Napoli, crolla l’arco borbonico. Il mare mosso che nei giorni scorsi ha divertito il lungomare di Napoli, oltre a recare significativi danni ai locali del lungomare sul tratto di via Partenope, nel pomeriggio ha portato via un pezzo della storia di Napoli.
A cadere sotto le onde è stato l’antico arco borbonico in pietra, ultima testimonianza del vecchio porticciolo borbonico.
ritratto in tanti <dipinti della Scuola partenopea, che è crollato nel pomeriggio per effetto delle burrasche di questi giorni.
L’antico arco, tanto ritratto nei dipinti della Scuola partenopea, risale al 1700 ed è nato come approdo per i pescatori, i cosiddetti ‘luciani’, cioè gli abitanti del vicino borgo di Santa Lucia. Nel corso del 1800 fu trasformato in terminale delle fogne e fu ribattezzato dai napoletani ‘O Chiavicone.
L’arco borbonico, da anni in stato d’abbandono, ed in precario equilibro, solo recentemente era stato puntellato con i tubi innocenti.
Ma che cos’era “O Chiavicone”?
O Chiavicone era un’enorme fogna a cielo aperto che da Montesanto incanalava verso il mare le acque reflue provenienti dalla collina vomerese.Il condotto passava sotto via Toledo per arrivare poi a sfociare, all’aperto fra l’attuale piazza Vittoria e Castel dell’Ovo sul tratto di spiaggia davanti il Chiatamone.
Si chiamava Chiavicone e il grande Carlo Celano lo descrisse così: «È da sapersi che sotto di questa strada vi è un condotto, o chiavicone, così ampio e largo che adagiatamente camminar vi potrebbe una carrozza per grande che fosse (…). In questo chiavicone entrano quasi tutte le acque piovane, che scendono per diversi cammini dal monte di San Martino». (Celano, Notizie del bello, dell’antico e del curioso della città di Napoli).
di Redazione
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