Confermata la carcerazione di Vittorio De Luca per il proiettile consegnato a don Patriciello

Oggi il Tribunale di Napoli Nord ha confermato la carcerazione di Vittorio De Luca, 75 anni, accusato di aver consegnato un proiettile calibro 9×21 a don Maurizio Patriciello durante la messa.

Dinamica del gesto

Innanzitutto, domenica scorsa De Luca ha avvicinato il sacerdote nel corso della celebrazione e gli ha por­to un bossolo avvolto in un fazzoletto. Subito dopo, la scorta di don Patriciello e i carabinieri della Compagnia di Caivano sono intervenuti e lo hanno bloccato, senza che lui opponesse resistenza.

Convalida della misura cautelare

In aula, il gip ha ritenuto fondati i gravi indizi di colpevolezza e ha escluso misure alternative. Di conseguenza, De Luca rimane in carcere per il reato di atti persecutori aggravati dal metodo mafioso.

Contesto e profilo dell’indagato

• In passato De Luca ha manifestato disturbi psichiatrici e nel 2024 era già stato fermato con un coltello in chiesa.
• Gli inquirenti evidenziano il legame familiare con un esponente del clan Ciccarelli-Sautto.
• Il gesto è avvenuto dopo una recente “stesa” di fuoco nel Parco Verde di Caivano, generando particolare tensione nella comunità.

Reazioni istituzionali

Inoltre, il ministro dell’Interno ha definito il fatto “un grave atto intimidatorio contro chi denuncia la criminalità organizzata”. Don Patriciello ha commentato: “Ho ricevuto un segno di odio ma non mi fermerà nel mio impegno”.

Prospettive investigative

Infine, gli investigatori puntano ora a identificare eventuali mandanti e ad approfondire il contesto del gesto. Nel frattempo, la conferma della carcerazione ribadisce la fermezza del sistema giudiziario nel contrasto alle intimidazioni mafiose.

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